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Zaino: 3 semplici consigli per decidere cosa metterci
Nel 2020 avete rivalutato l’attività outdoor e per Natale vi siete fatti regalare uno zaino: gli avete appena staccato il cartellino, il colore vi piace un sacco, ma non avete la minima idea di cosa metterci dentro. Non preoccupatevi, in questo breve articolo proveremo a spiegarvi con quale criterio decidere che cosa mettere nello zaino, poi deciderete voi!

Consiglio uno: metti da parte i luoghi comuni.
I luoghi comuni sono il male, sempre. Ma in montagna se possibile lo sono ancora di più. E i luoghi comuni sul contenuto dello zaino sono tantissimi e con le origini più disparate: i calzettoni lunghi, otto cambi di riserva, il kit di pronto soccorso. Quando qualcuno vi dice che i calzini di ricambio sono indispensabili spesso ha torto, ma attenzione: questo non significa che non siano utili, ma diverse situazioni presuppongo diverse necessità. Per questo quello che dovete fare è fermarvi e pensare: svuotate lo zaino dai luoghi comuni e ponetevi volta per volta le seguenti domande: che stagione è? Dove sto andando? Quanto tempo sto fuori? Ci sono neve o ghiaccio? Servono dei dispositivi di sicurezza? Quanto veloce sono? So gestire una situazione che non avevo previsto? Sono domande fondamentali che si pone chiunque vada in montagna indipendentemente dalla disciplina che fa. Ma la risposta non è sempre immediata, andiamo avanti.
Consiglio due: sii umile, ma non troppo.
Se il primo passaggio era farsi delle domande, il secondo è darsi delle risposte.
Quando si va in montagna bisogna essere pronti a tutto, ce lo ripetono da quando siamo bambini, ma siccome a noi piace essere razionali, riteniamo sia più ragionevole dire che bisogna essere pronti a diverse eventualità: il tempo può cambiare da un momento all’altro, e le temperature potrebbero abbassarsi rapidamente, potremmo perderci, o potremmo decidere di allungare il percorso fino all’imbrunire, così da avere bisogno di una lampada frontale. Tante eventualità, troppe, tanto che è impossibile essere pronti a tutte. Come in altre circostanze, spesso, il buon senso è la chiave dei problemi; perciò, la regola principale da seguire per rispondere alle domande del punto precedente è la seguente: non fare lo splendido. La montagna spesso premia i peggiori. Tenete in considerazione che andare in rifugio non si tratta di fare una sfilata, a nessuno importa di vedere tutto il vostro guardaroba: portate ciò che vi serve, niente di più e niente di meno. Non dovete dimostrare niente a nessuno. Questo non significa che voi avrete la stessa quantità di materiale rispetto a un altro, perché a persone diverse corrispondono necessità diverse. Ma non riempitevi nemmeno lo zaino di cianfrusaglie inutili per far vedere che le avete. In due parole: siate sobri.
Consiglio tre: quello che ti serve probabilmente già ce l’hai.
Se state muovendo i primi passi nei boschi probabilmente sarete tentati di comprare tutto subito. È un errore. Esperienza non significa solamente aver fatto tante uscite in montagna, significa soprattutto aver fatto tante uscite in montagna, ma una buona parte è rappresentata dalla conoscenza dei materiali, e se avete appena iniziato, non li conoscete. È semplice. Il che potrebbe portarvi a investire sulle cose sbagliate, e solo col tempo capirete di cosa avete veramente bisogno. Non acquistate oggetti inutili, il mondo non ha bisogno di spazzatura in più: aprite l’armadio e guardate cosa c’è dentro, usatelo un paio di volte, e semmai a quel punto deciderete se sostituirlo. E se decidete che una cosa non fa più al caso vostro, non buttatela nel cestino, ci sono tanti modi per rendere utili a qualcun altro dei vestiti usati.

E ricordate che se siete alle prime armi, in negozio abbiamo delle persone che sono lì apposta per consigliarvi. E se invece siete degli esperti, un secondo parere professionale è sempre un grande aiuto! Ci vediamo sui sentieri.
