Prodotto aggiunto al carrello
Il mondo sconosciuto dietro casa
Larici, foliage, colori saturi e toni caldi. L’autunno in fotografia è la stagione più bella, non c’è storia. Ma nella vita di noi comuni mortali l’autunno è ben altro: buio, freddo, e nebbia.

Per chi abita in pianura gli argini dei fiumi diventano, più per necessità che per vocazione, la pista da atletica di chi corre fuori strada, e il più insopportabile tassello nella tabella di allenamento. Correre sugli argini ci ricorda quando facevamo le campestri a scuola, insomma un ricordo nel novanta percento dei casi orribile. L’aria fredda che penetra nei polmoni rende tutto più difficile, e il terreno erboso assorbe la maggior parte della potenza che scarichiamo a terra, ingoffando il gesto e rendendo ogni passo ancora più faticoso.

Ma quanto bello sarebbe se diventasse un luogo di condivisione?
Flagstaff, Arizona, un luogo leggendario nella scena dell’ultrarunning, ha un sistema sentieristico urbano che collega i distretti della città e attorno al quale ruota una community sportiva enorme. La ciclabile che da Praga porta a Berlino corre per buona parte tra l’argine e il letto stesso dell’Elba: entrando a Dresda da sud, sul letto del fiume si incontrano moltissimi Biergarten attorno ai quali la vita sociale si incontra con quella sportiva, rendendo il fiume non soltanto un semplice posto, ma anche un luogo, che non è la stessa cosa. Ora immaginate che i chilometri di argini presenti nella nostra provincia diventino motivo di condivisione. In diversi casi potrebbero essere anche funzionali dal punto di vista economico. È semplicissimo, e parte da noi: è sufficiente allacciarsi le scarpe da corsa e andare a scoprire il mondo che abbiamo dietro casa.
Qui uno degli ultimi articoli con i consigli del reparto sportivo per una corsa sicura anche nelle stagioni fredde.
